rosolia in gravidanza

Rosolia in gravidanza: rischi, diagnosi e la nuova strategia di prevenzione basata sulla vaccinazione

Indice dei Contenuti

  • Introduzione: Comprendere il Paradosso della Rosolia in Gravidanza
  • I Rischi della Rosolia in Gravidanza: La Sindrome da Rosolia Congenita (SRC)
    • La “Triade Classica” della Sindrome da Rosolia Congenita
  • Come Verificare l'Immunità: Interpretare il Rubeo Test per la Rosolia (IgG e IgM)
  • Prevenzione della Rosolia in Gravidanza: La Strategia Unica è la Vaccinazione MPR
    • Raccomandazioni Ufficiali: Il “Quando” della Vaccinazione
    • La “Rete di Sicurezza”: Vaccinazione Post-Partum e Protezione Indiretta
  • Novità dalle Linee Guida: Perché lo Screening per la Rosolia in Gravidanza NON è Più Raccomandato di Routine
    • Le Motivazioni di un Successo di Salute Pubblica
  • Gestione Clinica dei Casi Complessi di Rosolia in Gravidanza
    • Scenario 1: Donna Incinta “Suscettibile” (Rubeo Test IgG Negativo)
    • Scenario 2: Sospetta Infezione Acuta (IgM Positive) during la Gravidanza
  • Conclusione: La Rosolia in Gravidanza è un Rischio Prevenibile al 100%

Introduzione: Comprendere il Paradosso della Rosolia in Gravidanza

La rosolia in gravidanza rappresenta una delle più significative minacce infettive per la salute del feto, un paradosso se si considera la natura generalmente benigna della malattia nell'adulto o nel bambino. L'infezione da virus della Rosolia, infatti, si presenta spesso con sintomi lievi e aspecifici, come un lieve esantema (macchioline rosee), febbre moderata e ingrossamento dei linfonodi. Tuttavia, se contratta per la prima volta durante la gestazione, specialmente nelle fasi iniziali, le conseguenze possono essere drammatiche.   

Questo articolo analizzerà in dettaglio, basandosi sulle fonti scientifiche autorevoli come l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), i rischi reali della rosolia in gravidanza, primo fra tutti la Sindrome da Rosolia Congenita (SRC). Esploreremo gli strumenti diagnostici a nostra disposizione, come il Rubeo test, e l'unica strategia di prevenzione realmente efficace: la vaccinazione MPR.

Infine, approfondiremo un punto cruciale e recente: perché le linee guida italiane hanno modificato l'approccio allo screening, spostando l'attenzione dalla diagnosi durante la gravidanza alla prevenzione prima del concepimento, in quella che rappresenta una vera e propria vittoria della salute pubblica.

I Rischi della Rosolia in Gravidanza: La Sindrome da Rosolia Congenita (SRC)

L'elemento più critico nell'infezione da rosolia in gravidanza è l'epoca gestazionale. Il rischio di trasmissione al feto e la gravità dei danni sono inversamente proporzionali all'età della gravidanza. Fonti autorevoli indicano che il rischio di danni fetali può raggiungere l'85-90% se l'infezione materna avviene durante le prime 10 settimane di gestazione. Questo rischio si riduce significativamente, scendendo al 30% se l'infezione avviene tra l'11ª e la 16ª settimana, per poi diventare quasi nullo dopo la 16ª settimana.   

L'infezione precoce può portare ad aborto spontaneo, morte intrauterina o un complesso e devastante quadro di malformazioni permanenti noto come Sindrome da Rosolia Congenita (SRC).   

La “Triade Classica” della Sindrome da Rosolia Congenita

Fonti mediche descrivono la SRC attraverso una “triade” di malformazioni principali, che rappresentano i danni più comuni e riconoscibili :   

  1. Danni Cardiaci: Principalmente a carico del cuore destro. Le anomalie più frequenti sono il Dotto Arterioso Pervio (PDA) e la stenosi dell'arteria polmonare.   
  2. Danni Oculari: In particolare la cataratta (spesso centrale e post-infiammatoria) e la retinopatia pigmentaria (che presenta un caratteristico aspetto fundoscopico “sale e pepe”). Possono manifestarsi anche complicanze come microftalmo e glaucoma.   
  3. Danni Uditivi: Sordità neurosensoriale. Questo deficit può essere l'unico sintomo nel 42% dei casi di SRC.   

Oltre alla triade classica, la SRC è una sindrome complessa. Altri sintomi neonatali possono includere basso peso alla nascita, prematurità, porpora, ittero, epatosplenomegalia (fegato e milza ingrossati), il caratteristico blueberry muffin rash (lesioni cutanee bluastre) e danni al sistema nervoso centrale come microcefalia, idrocefalo, ritardo mentale e convulsioni.   

(Immagine: Illustrazione scientifica dei difetti della SRC)  (Alt Text: Illustrazione dei principali difetti della Sindrome da Rosolia Congenita, conseguenza della rosolia in gravidanza, inclusa la triade di cataratta, sordità e difetti cardiaci.)    

La gravità estrema della SRC contrasta nettamente con la banalità dei sintomi materni. Questo scollamento è il cuore del problema di salute pubblica: una donna può contrarre l'infezione, avere sintomi lievi (o persino essere asintomatica) e non rendersi conto del danno devastante che si sta verificando nel feto. Ciò implica che l'assenza di sintomi materni non è in alcun modo rassicurante. L'unico modo per valutare il rischio non è l'anamnesi clinica (“Mi sono ammalata?”), ma l'anamnesi sierologica (“Sono immune?”).   

Illustrazione dei principali difetti della Sindrome da Rosolia Congenita, conseguenza della rosolia in gravidanza, inclusa la triade di cataratta, sordità e difetti cardiaci.
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Come Verificare l'Immunità: Interpretare il Rubeo Test per la Rosolia (IgG e IgM)

Per sapere se si è protetti dalla rosolia (o se si ha un'infezione in corso), l'esame di riferimento è il Rubeo test (o Rosolia test). Si tratta di un semplice esame del sangue che fa parte del pannello di esami raccomandati in fase preconcezionale e del complesso TORCH (Toxoplasmosi, Other, Rosolia, Cytomegalovirus, Herpes).   

Il test non cerca il virus, ma la risposta del nostro sistema immunitario: gli anticorpi (immunoglobuline). Le due classi fondamentali da comprendere sono le IgG e le IgM.   

  • IgG (Immunoglobuline G): Sono gli “anticorpi della memoria”. Compaiono dopo l'infezione o la vaccinazione e rimangono presenti per tutta la vita. La loro presenza (IgG Positive) indica che si è immuni e protetti.   
  • IgM (Immunoglobuline M): Sono gli “anticorpi dell'attacco”. Compaiono per primi in caso di infezione, raggiungendo un picco dopo circa 7-10 giorni, per poi scomparire. La loro presenza (IgM Positive) indica un'infezione acuta o molto recente.   

Il risultato di un singolo anticorpo non ha valore; è la combinazione di IgG e IgM a definire lo scenario clinico. La paura di un “test positivo” è spesso mal riposta: un “IgG positivo” (con IgM negativo) è la migliore notizia possibile per una donna che pianifica una gravidanza.

Tabella 1: Guida alla Lettura del Rubeo Test (IgG e IgM)    

Risultato IgGRisultato IgMInterpretazione Clinica (Stato del Paziente)Azione Raccomandata (Specie in ottica gravidanza)
NEGATIVENEGATIVESoggetto Suscettibile. Mai avuto la rosolia, mai vaccinato.Rischio massimo. Consultare il medico per la vaccinazione MPR prima di cercare una gravidanza.
POSITIVENEGATIVESoggetto Immune. Vaccinato o ha avuto l'infezione in passato.Nessun rischio. Si è protetti e si può procedere con la pianificazione della gravidanza.
POSITIVEPOSITIVEInfezione Acuta o Recente. Contatto recente con il virus.Allarme clinico. Necessari test di approfondimento (es. Avidità IgG). Non cercare una gravidanza. Se già incinta, consulto infettivologico immediato.
NEGATIVEPOSITIVEInfezione Acuta Iniziale. Fase molto precoce dell'infezione.Allarme clinico. (Scenario raro). Ripetere il test a breve. Se già incinta, consulto immediato.

Prevenzione della Rosolia in Gravidanza: La Strategia Unica è la Vaccinazione MPR

L'Istituto Superiore di Sanità e le linee guida delle società scientifiche ginecologiche (come l'AOGOI) sono inequivocabili: la vaccinazione è l'unica strategia efficace per prevenire la rosolia in gravidanza e la conseguente Sindrome da Rosolia Congenita.   

La prevenzione si attua tramite il vaccino trivalente MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia). È un vaccino che utilizza virus vivi ma attenuati (resi inoffensivi), in grado di stimolare una risposta immunitaria solida e permanente.   

Raccomandazioni Ufficiali: Il “Quando” della Vaccinazione

Il tempismo della vaccinazione è tutto. Essendo un vaccino a virus vivo attenuato, il vaccino MPR è controindicato durante la gravidanza.   

La vaccinazione è invece raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente a tutte le donne in età fertile che risultano “suscettibili” (IgG negative) al Rubeo test.   

Secondo le indicazioni dell'ISS, dopo aver ricevuto la vaccinazione MPR (il ciclo prevede due dosi per chi non è mai stato vaccinato), la donna deve rinviare la possibilità di intraprendere una gravidanza per almeno 1 mese (28 giorni).   

La “Rete di Sicurezza”: Vaccinazione Post-Partum e Protezione Indiretta

Cosa fare se una donna arriva alla gravidanza e scopre di essere suscettibile (IgG-)? Non potendo essere vaccinata durante la gestazione, le linee guida dell'ISS raccomandano fortemente di offrirle la vaccinazione MPR subito dopo il parto (nel puerperio). Questa vaccinazione può essere somministrata in sicurezza anche durante l'allattamento.   

Questo intervento post-partum è una “strategia di recupero” fondamentale. Non protegge la gravidanza appena conclusa, ma protegge la donna da future infezioni e, soprattutto, mette in sicurezza tutte le sue eventuali gravidanze future.   

Inoltre, le linee guida ISS raccomandano la vaccinazione anche a tutti gli adulti suscettibili che sono contatti stretti di donne in gravidanza (come il partner o altri familiari) per ridurre la circolazione del virus e proteggerle indirettamente.   

Per approfondire le raccomandazioni ufficiali, consulta la pagina dedicata alle(https://www.epicentro.iss.it/vaccini/donne-gravidanza).    

Novità dalle Linee Guida: Perché lo Screening per la Rosolia in Gravidanza NON è Più Raccomandato di Routine

Per anni, il Rubeo test è stato un esame di routine offerto a tutte le donne nel primo trimestre di gravidanza. Tuttavia, le nuove Linee Guida sulla Gravidanza Fisiologica, redatte dall'ISS e recepite da società scientifiche come l'AOGOI, non raccomandano più l'offerta attiva dello screening sierologico per la rosolia durante la gravidanza.   

Questo cambiamento non significa che la rosolia in gravidanza sia meno pericolosa. Al contrario, è la certificazione di un enorme successo della strategia vaccinale nazionale.   

Le Motivazioni di un Successo di Salute Pubblica

La decisione di rimuovere lo screening di routine si basa su dati epidemiologici solidi :   

  1. Eliminazione della Trasmissione Endemica: L'Italia, grazie alle alte coperture vaccinali, ha raggiunto l'obiettivo fissato dall'OMS di eliminazione della trasmissione endemica del virus della rosolia (certificazione ottenuta nel 2021).   
  2. Coperture Vaccinali Elevate: I tassi di copertura per MPR (due dosi) nella popolazione giovane sono stabilmente sopra la soglia di sicurezza (es. 93,8% a 24 mesi nella coorte 2020).   
  3. Azzeramento dei Casi di SRC: L'incidenza della Sindrome da Rosolia Congenita è crollata, con un'assenza assoluta di casi segnalati in Italia dal 2018.   
  4. Sorveglianza Efficace: Esiste un sistema di sorveglianza nazionale (gestito dall'ISS) in grado di rilevare immediatamente eventuali nuovi focolai o variazioni del quadro epidemiologico.   

Lo screening in gravidanza è una strategia reattiva. Se il test risulta negativo (IgG-), l'unica cosa che si può fare è dire alla donna “stai attenta”, senza poterla proteggere (non si può vaccinare in gravidanza). Se il test risulta positivo per infezione acuta (IgM+), le opzioni sono solo drammatiche.   

Dato che la circolazione del virus è quasi azzerata , i costi e lo stress di uno screening di massa non sono più giustificati. La strategia sanitaria è diventata proattiva: non si cerca più l'infezione durante la gravidanza, ma si previene l'infezione prima, concentrando tutte le risorse sulla vaccinazione pre-concezionale e post-partum.   

Per maggiori informazioni sugli esami raccomandati, consulta il nostro articolo.    

Gestione Clinica dei Casi Complessi di Rosolia in Gravidanza

Nonostante il cambio di linee guida e la bassa circolazione virale, possono ancora verificarsi casi (sebbene rari) in cui una donna affronta la gravidanza senza immunità.

Scenario 1: Donna Incinta “Suscettibile” (Rubeo Test IgG Negativo)

Se una donna scopre durante la gravidanza di essere IgG negativa (suscettibile), la vaccinazione è controindicata. Sebbene il rischio di contrarre la rosolia in Italia sia oggi bassissimo , la donna è teoricamente vulnerabile.   

L'approccio tradizionale prevedeva la ripetizione del test sierologico ogni 3 mesi per monitorare un'eventuale infezione. L'approccio attuale, data la quasi assenza del virus, è focalizzato sul programmare la vaccinazione MPR subito dopo il parto , per mettere in sicurezza le gravidanze future.   

Scenario 2: Sospetta Infezione Acuta (IgM Positive) durante la Gravidanza

È lo scenario peggiore e più temuto. Se una donna incinta risulta positiva alle IgM per la rosolia, il primo passo è la conferma. Una positività alle IgM può essere un falso positivo. Si procede immediatamente con test di approfondimento, come il Test di Avidità delle IgG (Avidity Test). Un'alta avidità indica un'infezione passata (rassicurante), mentre una bassa avidità conferma un'infezione primaria recente.   

Se l'infezione primaria è confermata, specialmente nel primo trimestre, la coppia deve ricevere un counselling prenatale approfondito.   

È fondamentale comprendere che non esistono cure per l'infezione da rosolia in gravidanza. La somministrazione di immunoglobuline (anticorpi passivi) non è raccomandata perché non previene l'infezione del feto e può solo mascherare i sintomi materni, dando un falso senso di sicurezza. Il counselling non verte sulla “cura”, ma sulla “diagnosi” e sulle “decisioni”.   

Le opzioni cliniche in questo caso sono :   

  1. Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG): Data l'altissima probabilità (fino al 90%) di danni fetali gravi se l'infezione avviene nel primo trimestre, l'IVG è un'opzione percorribile prevista dalla legge.   
  2. Diagnosi Prenatale Invasiva: Per le coppie che desiderano continuare la gravidanza e capire se il feto è stato infettato, si può procedere con indagini invasive. Queste non dicono se il bambino avrà la SRC, ma solo se il virus ha superato la placenta. Le tecniche includono:
    • Amniocentesi: Prelievo di liquido amniotico per cercare l'RNA virale (tramite PCR).   
    • Cordocentesi (o Funicolocentesi): Prelievo di sangue dal cordone ombelicale per cercare le IgM fetali (segno che il feto stesso sta combattendo l'infezione).   

Questi esami si eseguono tipicamente dopo la 20ª-21ª settimana di gestazione.   

Conclusione: La Rosolia in Gravidanza è un Rischio Prevenibile al 100%

La rosolia in gravidanza è una minaccia grave e reale per il feto, capace di causare la Sindrome da Rosolia Congenita, un quadro di malformazioni permanenti e invalidanti.   

L'Italia, grazie a una strategia vaccinale decennale (basata sul vaccino MPR) , è riuscita nell'obiettivo straordinario di eliminare la trasmissione endemica del virus e azzerare i casi di SRC.   

Il mantenimento di questo successo, però, non è automatico. Dipende dalla consapevolezza delle nuove generazioni. La gestione della rosolia in gravidanza si è spostata da una strategia reattiva (lo screening in gravidanza) a una strategia proattiva che si basa su tre pilastri fondamentali:

  1. Tutte le donne che pianificano una gravidanza dovrebbero eseguire il Rubeo test in fase preconcezionale (gratuito).   
  2. Se risultano “suscettibili” (IgG negative), devono effettuare la vaccinazione MPR (anch'essa gratuita).   
  3. Devono attendere 1 mese (28 giorni) dopo il vaccino prima di cercare una gravidanza.   

Questo approccio proattivo è l'unico che garantisce una protezione del 100% contro la Sindrome da Rosolia Congenita.

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